La SiciliaFA è orgogliosa di aver potuto raccontare la propria esperienza e apportare il proprio contributo al dibattito su lingua e cultura siciliane al Parlamento Europeo, dove il nostro Segretario Generale Fabio Petrucci ha sottolineato come «proprio in virtù della sua popolarità, della sua capacità di arrivare a tutti, oltrepassando anche i confini tra classi sociali, il calcio offra la grande opportunità di garantire una marcia in più al processo di ricostruzione identitaria che abbiamo a cuore».
La due-giorni di #Bruxelles è stata una grande opportunità di confronto per la Sicilia FA. Dopo il convegno tenutosi giovedì 7 dicembre siamo fiduciosi che dal dialogo tra istituzioni, associazioni, artisti ed accademici possano farsi strade proposte utili e concrete per la valorizzazione dell\’identità siciliana. In tal senso attendiamo di visionare il manifesto frutto dell\’evento, con l\’auspicio di esserne tra i firmatari e sostenitori.
Un ringraziamento particolare all\’eurodeputato Ignazio Corrao ed al suo staff, artefici di questo evento capace di dare respiro internazionale al tema della lingua siciliana e del suo status giuridico.
Di seguito l\’intervento completo durante il convegno \”Unveiling Sicily and islands challenges: language and culture\”:
S\’abbinirica a tutti,
sono Fabio Petrucci, Segretario Generale della Sicilia Football Association, l’organizzazione che nel 2020 ha dato vita alla Nazionale Siciliana di calcio.
porgo a nome della Sicilia F.A. un vivo ringraziamento agli organizzatori di questo importante evento, nonché al Parlamento Europeo che ci ospita. Essere a Bruxelles – nel cuore politico e giuridico dell’Unione Europea – a discutere di identità siciliana, offre la possibilità di affermare che, al di là delle tante difficoltà presenti, si va facendo strada a piccoli passi un rinascimento siciliano, ad oggi limitato all’ambito della cultura, ma che speriamo in futuro possa avere ricadute positive anche sul piano politico, sociale ed economico.
Di questo rinascimento culturale in atto e ancora in fase nascente, la Sicilia F.A. vuole essere partecipe e protagonista. Quando nel 2020 un piccolo gruppo di persone, tra cui i qui presenti Salvatore Mangano (Presidente), Alberto L’Episcopo (Direttore Generale) e il sottoscritto, diedero vita ad un’associazione avente come obiettivo quello di creare una selezione calcistica della Sicilia, una vera e propria Nazionale – sebbene non ancora facente parte di FIFA e UEFA – in molti storsero il naso; altri risero. Sembrava una follia. A distanza di tre anni i riconoscimenti giunti, uniti alle vittorie in campo, ci confermano la correttezza e la giustezza di quel sogno.
In questi anni la Sicilia F.A. ha cercato di portare avanti un programma in grado di tenere inscindibilmente uniti l’aspetto sportivo e quello culturale. La valorizzazione della lingua siciliana ha per noi carattere prioritario. A tal proposito, facendo uso quotidiano del siciliano insieme all’italiano nell’ambito della nostra comunicazione istituzionale nel web, abbiamo la possibilità di evidenziare anche le criticità presenti, legate soprattutto al mancato riconoscimento ufficiale della lingua siciliana. Tra queste criticità segnaliamo l’assenza di una standardizzazione avente carattere di ufficialità, che consenta un uso corretto della lingua scritta, a cui educarci tutti pian piano. Questa è, secondo noi, tra le prime questioni da affrontare per dare un futuro al siciliano in quanto vera e propria lingua e non mero agglomerato di dialetti locali. Ecco perché ci uniamo a chi auspica l’istituzione di un’accademia linguistica ufficiale, riconosciuta dalla Regione Siciliana.
Oggi in questa sede noi rivestiamo un ruolo particolare, perché portiamo avanti un’istanza di rinascimento culturale attraverso uno sport – il calcio – che spesso viene ingiustamente considerato come in antitesi alla cultura. Noi al contrario riteniamo che, proprio in virtù della sua popolarità, della sua capacità di arrivare a tutti, oltrepassando anche i confini tra classi sociali, il calcio offra la grande opportunità di garantire una marcia in più al processo di ricostruzione identitaria che abbiamo a cuore.
Anche per questo oggi, in questa sede così prestigiosa e costituzionalmente attenta al pluralismo delle culture e delle identità, invitiamo le istituzioni e i loro rappresentanti – siano essi regionali ed europei – a supportare attivamente e concretamente la Sicilia F.A. come bene comune dei siciliani. Se la selezione siciliana di calcio si rafforzerà ogni anno di più, non solo avremo nobilitato il calcio, dimostrando che esso può ancora rappresentare un fenomeno culturalmente rilevante e non un mero business. Al contrario avremo anche dato alla Sicilia uno strumento in più per non perdere – ma anzi riscattare – la sua lingua, la sua storia, la sua identità millenaria, proprio quello che un secolo fa faceva dire ad un osservatore attento e profondo come Antonio Gramsci che: «la Sicilia ha dimostrato in numerose occasioni di vivere una vita a carattere nazionale proprio, più che regionale».
Grazie.
Link al video integrale dell\’intervento